venerdì 30 aprile 2010

Per recuperare la giovinezza basta ripetere le proprie pazzie.

venerdì 30 aprile 2010
Mi sono resa conto che mi capita spesso e da tempo ormai, di immaginare le persone che vedo, i loro visi, i loro capelli, da anziane. Non tutti però; direi maggiormente le persone che giudico belle. E' una specie di gioco, l'intuizione dei loro tratti somatici quando non saranno più giovani.
Un gioco ovviamente senza alcun tipo di riscontro.
Oppure mi succede di osservare dei ragazzetti (uomini), di circa vent'anni, quelli da centro sociale e "voglio spaccare il mondo", con il loro abbigliamento fatto di t-shirts provocatorie, di collanine artigianali al collo e pensare come saranno tra un'altra ventina di anni, gli ideali conservati nel cassetto del comò insieme agli altri cimeli, i buoni propositi di individualismo dentro una 24ore, accartocciati tra mille compromessi, con la camicia celeste da impiegato, la cravatta firmata, una calvizie incipiente che rende sempre più difficile immaginare la chioma fluente che hanno ora (sempre che nel frattempo non abbiano messo a punto qualche miracolo tricologico), qualche kg in più oppure no perché vanno regolarmente in palestra dopo l'ufficio e si imbottiscono di integratori, il figlio per mano, magari nel week end in cui gli spetta di tenerlo come da decisione del giudice dopo il divorzio dalla donna che avevano sposato dieci anni prima.
Perché é così che finisce sempre, cari miei. Eccezioni sempre più rare a parte.

Dev'essere una sorta di sindrome da "Ritratto di Dorian Gray", questa.

Quanti di noi farebbero a cambio col proprio ritratto?

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