lunedì 29 marzo 2010

La vera eternità?

lunedì 29 marzo 2010
L'avvento di Internet e dei social network ci rende partecipi inevitabilmente di azioni nuove e relative sensazioni.
Ci mette in relazione nello stesso momento e permette di interagire con noi e tra loro persone che fanno o hanno fatto parte della nostra vita per motivi
diversi, in tempi diversi ed in luoghi del mondo diversi. Tutto questo con il tasto "aggiungi agli amici".
E questo già di per se é spiazzante, perché é come dare una festa ed invitare tutti o quasi quelli che da quando sei nato ad oggi che hai 40 anni hanno avuto a che fare con te: fidanzato attuale, ex, ex ex, parenti, professori, compagni di scuola, colleghi di lavoro, tutti insieme nella stessa stanza appassionatamente ed anche ma sì, per non farti mancare niente e perché fa numero, altri che non conosci, che di persona forse non incontrerai mai e che rimarranno per sempre entità sul tuo pc.
Ma cosa succede quando invece qualcuno di questi viene a mancare? fisicamente, intendo. Muore.
Allora ti ritrovi davanti le sue foto, anche quelle in cui c'eri tu, i vostri dialoghi, le sue battute, le tue risposte, i vostri messaggi privati.I suoi scherzi.
E allora cosa fai .. clicchi "rimuovi dagli amici"?
E' come dire .. ti depenno dai miei contatti perché sei morto, ormai sei una realtà passata, non possiamo condividere più niente ed almeno in questa dimensione, quella a noi conosciuta,quella in cui ci si scambiano file, filmati,animali virtuali,barzellette, non esisti più.
E' una azione "forte". La senti ingiusta.
Così lo lasci, perché é un modo di ricordarlo, no?
Ed il suo profilo si trasforma quindi in una lapide digitale. Puoi lasciargli messaggi di affetto negli anniversari della sua nascita e della sua scomparsa,
puoi convincerti in questo modo di fargli sapere che non lo hai dimenticato o convincertene tu stesso.
Ed allora la festa di cui sopra diventa macabra, perché coloro che sono morti, sui social network continuano a coesistere nella stessa stanza virtuale
insieme ai vivi, non sono interattivi allo stesso modo, almeno non più di quanto non lo saresti tu stesso durante un periodo intenso che non ti lascia
spazio per lo svago al pc o in uno depresso in cui non ti va di sentire nessuno.
Ed allora ti chiedi: su internet viviamo o siamo morti? cosa ci distingue qui gli uni dagli altri?
Forse la vera eternità sarà questa. Vivremo per sempre tramite le nostre entità virtuali, i nostri lasciti saranno le parole che ci scambiamo qui ed i
dati forniti nei database le nostre spoglie immortali, come barche deserte alla deriva infinita, che solcano la rete.